Catturare la ripetizione regolare di una moltitudine di elementi diversi tra loro, eterogeneità che alla fine diventa trama perfetta.

È immancabile che io non venga attratto da disegni, schemi fatti di elementi ripetitivi rigorosamente diversi tra loro che però si trasformano in una trama, quasi in un tessuto.

Una distesa di coralli oppure una porzione, il dorso di un qualsiasi essere marino, un tratto di fondale, una colonia di animali di una qualche specie, spugne e altro che la fantasia può spingerci ad immaginare..

Basta essere alla giusta distanza.

DEEPSEE

TEXTURA#1

TEXTURA#2

TEXTURA#3

TEXTURA#4

TEXTURA#5

TEXTURA#6

TEXTURA#7

TEXTURA#8

TEXTURA#9

TEXTURA#10

TEXTURA#11

La sfida è trovare figure sempre diverse con lo stesso concetto di trama/disegno ripetitivo.
Gli spunti non mancano mai ovviamente nel mondo sottomarino. Ed in ogni sito, ogni immersione se ne possono trovare, fino a collezionarne all’infinito.

A mio avviso sono utilizzabili tutte le possibili lenti e tipi di illuminazione. Basta avere chiaro in mente il risultato finale che si vuole ottenere.

La grande differenza la fa la distanza dal soggetto, dalla scena. Infatti bisogna ottenere un effetto di piatta ripetizione più possibile omogenea degli elementi che però tipicamente sono eterogenei (basta pensare ad esempio agli elementi dello scheletro di un corallo – macro, oppure ad un tratto più omogeneo di barriera corallina – grandangolo).

Si possono utilizzare, a mio avviso, tutte le tecniche di diving.
Per le riprese macro con luce artificiale, tuttavia, è più indicato immergersi con le bombole o con il rebreather, il che consente di concentrarsi più a lungo e meglio sui piccoli dettagli.

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