Dove siamo? Che creature ci circondano? L’apparenza può ingannarci, può indurci a pensare che ciò che osserviamo non è terrestre, che siamo in un mondo alieno.

Anche lo spazio è fondamentalmente buio e misterioso, proprio come le profondità oceaniche​.

Spesso la realtà lascia spazio all’immaginazione. Spesso, miro a cercare scene che alimentino il dubbio: appartengono a questo mondo terrestre o a chissà quale mondo alieno…
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Spesso si dice delle profondità oceaniche: luogo di fatto sconosciuto, inesplorato, senza luce e abitato da creature tanto misteriose quanto mostruose. È di fatto un mondo alieno. Persino biologicamente basato su meccanismi energetici diversi da quelli attivi nella nostra realtà più comune…​

Ma più spesso, senza la necessità di spingersi a quote veramente abissali di migliaia di metri, è possibile osservare e fotografare creature, scene che ai più, non esperti subacquei, sono equivalenti a paesaggi alieni, soprattutto se guidati da un tocco di immaginazione.​

In immersione, fotografare queste scene, richiede spesso un obiettivo grandangolare ed una luce ausiliaria per creare un effetto “snoot” (o cono di luce). Volendo invece lavorare con luce ambiente, è consigliabile immergersi in ore pomeridiane con luce radente.​

L’effetto straniante desiderato si può ottenere mettendo in primo piano il soggetto, illuminandolo con la luce ausiliaria e lasciando sullo sfondo la luce naturale e la superficie dell’acqua (a bassa profondità)​

Fotografia in apnea, a pochi metri dalla superficie, all’imbrunire. Dovendo fotografare a bassissima profondità, la difficoltà consiste soprattutto nella stabilità dell’assetto.​

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