Bocche giganti appaiono nel torbido e scompaiono nell’ombra, come fantasmi nella nebbia. ​

Nuotano possenti, tranquilli; quasi impossibile raggiungerli, affiancarli, incrociarli. La sfida è scorgerli, inseguirli, catturarne l’essenza, prima che scompaiano nell’ignoto.​

Mafia Island. Niente turismo qui. Solo natura incontaminata ed un pezzo di oceano dove poter nuotare con questi giganti.​

L’acqua è verde e molto carica di nutrienti. E’ per questo che li puoi trovare qui, questi giganti innoqui filtratori dall’aspetto terrificante con le loro bocche enormi che sembrano voler ingoiare i tanti piccolo pesci che li avvolgono e precedono in una nuvola luccicante. La luce del sole penetra con difficoltà e viene assorbita dal verde smeraldo.

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Mafia, conosciuta anche come Chole Samba, è un’isola della Tanzania, situata nell’Oceano Indiano a circa 25 km dalla costa del continente. Insieme a Zanzibar e a Pemba appartiene a un gruppo di isole talvolta indicato col nome di “isole delle spezie”. Etimologia Il nome “Mafia” deriva dall’arabo morfiyeh (“gruppo” o “arcipelago”) o dallo Swahili mahali pa afya (“luogo salutare”). ​

Tra l’isola e la terraferma c’è un canale, un pezzo di oceano nel quale i fiumi della Tanzania riversano le loro acque cariche di nutrienti. E’ proprio qui che li possiamo trovare, questi giganti filtratori, dall’aspetto terrificante ma completamente innocui nella sostanza.​

Sono gli squali balena, denominati così un po’ per la mole, un po’ per il fatto che come molte balene si nutrono di piccolissime creature. In queste acque ce n’è una popolazione residente, soprattutto esemplari giovanili.​

C’è dell’estremo anche qui. Non per le profondità di questo tratto di oceano, quanto per la limpidezza estremamente scarsa di queste acque. Sembra quasi di nuotare in un fiume. L’acqua è verde smeraldo. Anche questo crea degli scenari affascinanti da immortalare… raggi di luce che penetrano a fatica nel torbido, fanno da sfondo nei miei scatti.​

Gli scenari subacquei qui sono direi unici. Bocche giganti appaiono all’improvviso, preannunciate da una nuvola di piccoli pesci che sembrano scappar via veloci per non essere ingoiati. Magnifico anche poter fotografare in controluce​

Anche in questo caso, la scelta più opportuna era quella di immergermi senza luci artificiali, lasciando illuminare le scene dalla luce naturale, anche per essere più agili e veloci in acqua.​

In questo caso ho utilizzato un obiettivo grandangolare e tempi veloci, anche per i primi piani, viste le dimensioni dei soggetti.​

E’ stato importante avvalermi di un operatore specializzato per gli avvistamenti ed avvicinamenti con una imbarcazione veloce ed opportuna.​​

Mi sono immerso in apnea. Questo per agevolarmi molto negli spostamenti in acqua (velocità) e nel continuo salire e scendere dalla barca.​

Questi giganti buoni nuotano placidi e tranquilli, ma senza pinne lunghe da apneista sarebbe stato impossibile stare al passo, inseguirli alla loro velocità.​​

Le componenti fondamentali della scena: bocche giganti, nuvole di piccoli pesci, acqua verde smeraldo. Il tutto illuminato dalla luce ambiente che con difficoltà penetrava queste acque torbide.​

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